luogo di incontro per chi, come me, desidera dare un contributo per la Sirmione del futuro
PREMESSA
Analizzando la situazione del Centro Storico, LE PROPOSTE IN ATTO per risolvere i vari problemi mi portano a fare alcune considerazioni, per me evidenti:
-
REALIZZAZIONE DI UN TERMINAL INTERRATO ALLE COLOMBARE
Considerazioni:
-
Questa realizzazione necessariamente comporta l’uso di navette per trasferire gli ospiti pendolari da Colombare al Centro Storico e viceversa.
-
Mezzi e personale sono necessari solamente durante il periodo estivo e comportano un possibile costo improduttivo durante il periodo invernale.
-
La realizzazione di tale terminal prevede l’investimento di somme considerevoli, ma le problematiche legate alla viabilità nel Centro Storico sono ben lontane dal trovare un miglioramento, dal momento che si è potuto verificare che “quando il piazzale Monte Baldo è pieno” è possibile definire “pieno” anche “il centro storico”. Una verifica si è avuta, nei primi anni 2000, allorquando è stato approntato un parcheggio, nell’area messa a disposizione dagli allora proprietari del PP2, oggi Parco San Vito. La formazione di questo nuovo parcheggio aveva determinato i primi “intasamenti di persone” sul ponte del Castello. Raramente, sino ad allora, si erano verificate simili problematiche. Ciò sta ad indicare, a mio avviso, che il giusto mix di ospiti e turismo pendolare è garantito dal numero degli stalli per auto e pullman presenti lungo la penisola ed al P.le Monte Baldo, ai quali sono, ovviamente, da aggiungere i parcheggi disponibili presso i vari hotel situati a nord del Castello.
-
La realizzazione di tale terminal verrebbe a penalizzare soprattutto le Colombare, per un servizio che serve esclusivamente al Centro Storico.
-
PARCHEGGIO INTERRATO NELLE IMMEDIATE VICINANZE DEL CASTELLO
Considerazioni:
-
Da alcuni anni residenti, operatori commerciali ed albergatori hanno chiesto la realizzazione di un parcheggio interrato nelle immediate vicinanze del Castello.
Per quanto mi è dato sapere, non fosse altro perché alla fine degli anni Ottanta ho avuto la possibilità di fare un’esperienza professionale unica, quale la demolizione e la successiva ricostruzione di un’importante struttura ricettiva in Centro Storico, valuto tale realizzazione problematica ed eccessivamente onerosa.
LA MIA PROPOSTA PER SIRMIONE
Già negli anni Ottanta, per il mio studio su Sirmione, avevo analizzato, relativamente alla viabilità, una serie di dati, quali il numero delle camere e dei parcheggi presenti in ogni albergo a nord del Castello, il numero di mezzi che giornalmente entrava nel Centro Storico (sia di ospiti che di fornitori), il numero di autobus che arrivava al P.le Monte Baldo durante il semestre aprile/settembre, per elaborare, infine, il mio progetto di VIABILITÀ PER SIRMIONE.
Esso comprendeva, come si può vedere sin dal grafico iniziale, una grande rotonda, di fatto un anello, un nuovo asse stradale a senso unico che, a partire dall’Hotel Astra (ora Ocelle), arrivava in prossimità dell’attuale marciapiede-lungolago verso la sponda veneta, proseguiva parallelo a quest’ultimo per poi ruotare e passare davanti al Palazzo dei Congressi sino a ricongiungersi con la viabilità esistente.
Da allora, avendo verificato le trasformazioni in campo turistico e sfruttando le ulteriori conoscenze derivate dalla professione, ho costantemente sviluppato ed aggiornato il mio studio sulla “viabilità” e su alcune parti “sensibili”, in grado di migliorare, a mio avviso, l’offerta turistica.
Mi permetto, pertanto, oggi, di portare a conoscenza la conclusione del mio lavoro, seppur con la sola e voluta esclusione del “tunnel” che ritengo, comunque, essere l’unica soluzione possibile per la massima pedonalizzazione del Centro Storico.
Ho suddiviso la PROPOSTA 2020 in quattro diverse fasi, in funzione di quelle che ritengo essere le priorità.
PRIMA FASE :
-
REALIZZAZIONE DELL’ANELLO A SENSO UNICO e NUOVO PONTE PER L’ACCESSO PEDONALE
SECONDA FASE :
-
REALIZZAZIONE DEL “SIRMIONE COUNTRY CLUB”
TERZA FASE :
-
PARCHEGGIO MULTIPIANO, AMPLIAMENTO DI P.ZZA CARDUCCI e SECONDO PONTE PER IL COLLEGAMENTO TRA IL PENNELLO DEL PORTO E LA P.ZZA CARDUCCI CON LO SPOSTAMENTO DELL’IMBARCADERO
QUARTA FASE :
-
ANFITEATRO
Lo studio, come ho detto, trae le sue origini nel lontano 1980 e fu presentato la prima volta all’Ufficio Tecnico Comunale nel 1983.
TUTTO COMINCIÒ DA QUESTA IDEA….
1980
PRIMA FASE:
L’anello a senso unico è rimasto uno dei punti fissi del progetto originario e ne ripropongo ancor oggi la realizzazione
È un’idea tanto semplice quanto facile da realizzare, capace, secondo il mio punto di vista, di ridurre, se non di annullare, i disagi per chi è diretto verso il Centro Storico.
Di fatto si eliminerebbero le continue code di automezzi che ogni anno occupano gran parte della carreggiata nella nostra penisola e, soprattutto, si migliorerebbe l’eventuale tempestività dei soccorsi, fondamentale in caso di emergenza.
L’esecuzione, come si evince dal grafico sottostante, sarebbe di facile realizzazione e, sopratutto, di bassissimo costo, considerando che l’opera più importante da eseguire sarebbe costituita dal breve tratto di strada, (circa 100 mt), in adiacenza all’attuale entrata principale del Palazzo del Turismo e Congressi.
Un anello così concepito comporterebbe, fin da subito, enormi miglioramenti alla viabilità, in quanto verrebbe consentita:
-
la formazione di più accessi al parcheggio (e, nel tempo, all’eventuale parcheggio interrato);
-
la velocizzazione del tragitto per chi, non interessato al parcheggio, deve proseguire per il Centro Storico o fare ritorno verso le Colombare;
-
la partenza delle auto da Piazzale Monte Baldo senza interferire con il traffico in entrata;
-
la possibilità di riportare a nuova vita il Palazzo del Turismo e dei Congressi, sfruttando le superfici di cui dispone per farne sede, oltre alle funzioni oggi svolte, dell’Ufficio Informazioni Turistiche ed Accoglienza, del servizio di parcheggio e trasporto degli ospiti delle strutture del centro storico denominato “Grifo Park”.
Inoltre, in occasioni di manifestazioni o di eventi particolari, potrebbe essere in grado di accogliere “ospiti da tappeto rosso”, dall’ingresso principale e non più dall’accesso secondario come avvenuto sino ad oggi.
-
la riqualificazione di una delle zone panoramiche più belle della penisola che oggi è relegata, purtroppo, a parcheggio. La realizzazione di una seconda passeggiata in riva al lago consentirebbe ai nostri ospiti di poter ammirare, oltre alla bellezza della sponda bresciana, lo splendore dello specchio d’acqua della parte veneta ed il monte per eccellenza, il Baldo.
La proposta prevedeva e prevede, inoltre:
-
un sistema di comunicazione con cartelli a messaggio variabile (sul tipo di quelli presenti nelle vicinanze di Venezia e, da alcuni anni, anche nella vicinissima Desenzano), aggiornati in tempo reale, in grado di informare l’utente, prima di intraprendere il tragitto in penisola, sulla disponibilità di stalli, sui tempi necessari per raggiungere il Centro Storico e, nel caso ce ne fosse la necessità, in grado di inibire il transito.
-
La realizzazione di un secondo ponte per l’accesso pedonale al Centro Storico con una struttura di semplice foggia, similare all’esistente, quale prosecuzione del lungolago, in modo tale da consentire l’attracco al pennello del porto per alcune imbarcazioni a vela.
SECONDA FASE: realizzazione del “SIRMIONE COUNTRY CLUB”
Anche se bisogna tornare nel tempo agli anni Sessanta, si può dire che Sirmione vanta ancor oggi trascorsi sportivi di non poco conto; la celebre scuola di Sci Nautico, con sede presso il Barracuda dell’epoca, era il perno di numerose manifestazioni importanti ed il richiamo per personaggi famosi. Da ricordare che il nostro concittadino Massimo Wilde in quegli anni è diventato campione italiano di Sci nautico.
Oltre allo sci nautico non vanno dimenticati gli “scontri” tennistici che venivano organizzati tra i provetti atleti in vacanza nelle strutture ricettive sirmionesi.
La proposta prevede di rinverdire i vecchi fasti, consentendo agli ospiti la possibilità di usufruire di alcuni campi da tennis, oltre a quello principale dotato di tribune, di una “Club House”, completa di spogliatoi e servizi a supporto delle citate attività sportive, ed una scuola di tennis in grado di organizzare Tornei Estivi, in linea con altre celebri località di vacanza.
TERZA FASE: PARCHEGGIO MULTIPIANO
L’ultimo aggiornamento del progetto originario, frutto delle considerazioni espresse in premessa e di oltre quarant’anni di esperienza professionale, è la proposta di un un parcheggio multipiano, localizzato nell’area parcheggio di P.le Monte Baldo.
Questa realizzazione consentirebbe, data l’esiguità dei costi rispetto ad analoga capacità di parcamento completamente interrata, di concentrare in un’unica struttura le necessità di parcheggio, recuperando importanti superfici da dedicare ad aree verdi, nelle quale ospiti e turisti occasionali potrebbero godere di un’oasi-relax, in un luogo in grado di offrire una vista panoramica unica e superlativa.
Il recupero delle aree da dedicare a parco, i costi e, soprattutto, le nuove tecnologie in materia di pareti verticali a verde naturale, unitamente ad un’adeguata piantumazione, atte a mitigare l’impatto ambientale, mi hanno portato a propendere per tale soluzione.
Un mio docente ai tempi degli studi universitari, Carlo Scarpa, aveva definito il verde la panacea di tutti i mali dell’architettura.
La soluzione prevedrebbe:
-
La realizzazione di un piano interrato per il parcamento di circa 220 auto, di un piano terra per il parcamento di 55 autobus (o autobus ed auto in certi orari), di tre piani fuori terra di cui, il terzo, senza copertura.
Il parcheggio multipiano consentirebbe in tutto il parcamento di 880 auto e 55 autobus. Completerebbero l’opera la realizzazione di un parcheggio per 400 biciclette con sistema Eco-Cycle, i servizi igienici, l’ufficio cassa, l’ufficio informazioni ed assistenza Grifo Park.
-
In questo parcheggio multipiano troverebbero posto le auto di dipendenti, le auto degli ospiti delle strutture sprovviste di parcheggio, gestite da Grifo Park, e le auto di turisti pendolari in transito per un turismo in linea con la capacità di carico fisica, economica e sociale.
Si tenga ben presente che:
-
CAPACITÀ DI CARICO FISICA è il limite oltre il quale l’ambiente e/o le risorse culturali della destinazione risultano danneggiati
-
CAPACITÀ DI CARICO ECONOMICA è il limite oltre il quale la qualità della visita si riduce drasticamente al punto da determinare una contrazione della domanda
-
CAPACITÀ DI CARICO SOCIALE è il limite oltre il quale le altre funzioni sociali e/o economiche dell’area risultano danneggiate e/o ostacolate, con conseguente degrado nella qualità della vita della popolazione ospitante
A questa fase assocerei una proposta che ho studiato negli anni ’90 e che ritengo interessante ancor oggi.
Prevede la realizzazione di un ampliamento significativo di P.zza Carducci verso ovest, in modo da consentire, grazie allo spostamento dell’imbarcadero in lato sud, viste prospettiche precluse, al momento, dai vari pontili ad uso alberghiero.
La piazza, sul modello di quella realizzata a Zara dall’Arch. Basic, si concluderebbe con una gradonata degradante verso il lago, in modo da consentire una “seduta” per chi desidera soffermarsi ed ammirare il panorama che offre quel luogo.
Ricordo, infine, un piacevole confronto avuto negli anni ’90 con l’allora AD della Società Terme e Grandi Alberghi, il quale riteneva un valore aggiunto poter disporre di un attracco per eventuali imbarcazioni dei suoi Clienti.
Io, a quel tempo nominato esperto ambientale, avendo visto realizzato con successo a Salò il pontile tra l’Hotel Bellerive e P.zza Serenissima (il cui primo tratto, dall’hotel Bellerive, che avevo ampliato, al Giardino Ebranati, era frutto di una mia proposta) suggerii un ulteriore pontile, al largo dell’Hotel Sirmione, con funzione di collegamento tra il pennello del porto e P.zza Carducci.
QUARTA FASE:
In altre occasioni ho definito questa fase “ il Sogno”….
Sarà che ho ancora un nitido ricordo della tappa Sirmionese del “Cantagiro”, organizzato dal Comm. Meneghini, Presidente dell’Azienda Autonoma di Turismo di Sirmione.
Sarà che ho collaborato con un carissimo amico albergatore alla realizzazione di uno degli ultimi eventi prodotti dal Teatro della Scala chiamato “Concerto per ballerina solista”. Liliana Cosi descrive quello spettacolo nel seguente modo: “Una lunga passerella, costruita anche quella sull’acqua, mi permetteva di raggiungere il palco. L’effetto era incantevole. Durante lo spettacolo, ballavo..pezzi tratti da La bella addormentata nel bosco, da Giselle…..al termine di tutto concludevo lo spettacolo con la Morte del Cigno di Saint-Saens. Dire che era uno spettacolo difficile e pesante è poco…Ma chi lo ha visto ha detto che non lo ha potuto dimenticare. A Sirmione si fecero tre repliche consecutive (pensavo che non sarebbe stato possibile….e invece arrivai ogni sera alla fine!). Molti lo ricordano ancora.” (cfr. “ètoile” – la mia vita. Liliana Cosi)
Le fatiche fatte per convincere la Soprintendenza Archeologica (l’evento era in “casa” loro), i Vigili del Fuoco, l’ASL… svanite immediatamente dopo il successo della prima serata…
E chi lo dimentica!
Sarà che, alcuni decenni fa, ho avuto la fortuna di conoscere un grande “melomane”, ora Presidente di un’importante Associazione Lirica di Verona; più volte ragionando assieme, avevamo ipotizzato che, poiché molti ospiti dell’Arena di Verona soggiornavano a Sirmione, sarebbe stato fattibile programmare qualche spettacolo, se ci fosse stata la volontà dell’Amministrazione e, sopratutto, “il luogo” adatto.
Sarà che, appena aperto il mio studio professionale ho conosciuto il Comm. Tomelleri dal quale avevo ricevuto l’incarico di progettare “qualche cosa” nell’area di Sua proprietà compresa tra il Villa Cortine e le Grotte di Catullo; essendo stato da poco ad Efeso, coadiuvato dal collega Benvenuto avevamo sviluppato un progetto che prevedeva la realizzazione di un “labirinto” formato con il verde (richiesto dal Committente), uno spazio “belvedere”, il Museo da dedicarsi a Maria Callas ed un anfiteatro che, sfruttando l’andamento naturale del terreno, scendeva sino al livello carrabile adiacente al lago; una quinta sul tipo di quella esistente al teatro Romano di Verona l’avrebbe protetto dai venti; lo stesso vento, visto l’orientamento, avrebbe contribuito a diffondere il suono o le parole.
Sarà che un paio di anni dopo l’area è stata espropriata e con essa è svanito anche il “sogno” dell’anfiteatro.
Sarà che era un punto “focale” nella proposta degli anni ’80.
Sarà che, …..nonostante il tempo passato…… il “sogno”, però, prosegue ancora….
E per finire, se siete riusciti ad arrivare a questo punto…
… il mio più grande e sincero
GRAZIE!
Arch. Fausto Fattori
Un salto nel passato
Dall’idea del 1985 ad una elaborazione del 2014